Tematica Conchiglie

Nautilus sp.

Nautilus sp.

foto 643
Nella foto Nautilus pompilius Linnaeus, 1758
Foto: John White
(Da: www.calphotos.berkeley.edu)

Phylum: Mollusca Cuvier, 1797

Classe: Cephalopoda Cuvier, 1795

Ordine: Nautilida Agassiz, 1847

Famiglia: Nautilidae Blainville, 1825

Genere: Nautilus Linnaeus, 1758

Descrizione

È un genere di molluschi cefalopodi tetrabranchiati, considerato estinto in seguito ai ritrovamenti fossili risalenti al Paleozoico. È stato osservato per la prima volta in vita solamente nel 1829 ed è classificato come fossile vivente per quanto la sua conchiglia, proveniente dai commerci con le Indie orientali, fosse ben nota ed usata in oreficeria già nel secolo XVII. A differenza di altri cefalopodi, ha un sistema visivo primitivo, il suo occhio funziona come una camera oscura, la messa a fuoco penalizza la luminosità e viceversa. In compenso il loro senso dell'olfatto è ben sviluppato e utilizzato per la ricerca del cibo. Si nutrono prevalentemente di crostacei e pesci morti. Passa la giornata in profondità sul fondo del mare. Si muove verso l'acqua poco profonda per trovare cibo quando il sole tramonta. I principali predatori sono gli squali, le tartarughe e i polpi. In caso di pericolo si nasconde nel guscio chiudendolo con del tessuto coriaceo. In ogni modo i grandi predatori sono in grado di penetrare nel guscio. Si accoppiano una volta all'anno. Alcuni tentacoli dei maschi fungono da organo sessuale che inietta lo sperma nel corpo della femmina. La femmina man mano fertilizza le uova e le rilascia una dopo l'altra. Le uova sono di grandi dimensioni (diametro di circa 2 cm) e coriacee. Il periodo di incubazione dura da 9 a 12 mesi. I maschi sono più numerosi in natura (75% dei maschi contro il 25% delle femmine). Si presenta come una grossa conchiglia (anche oltre i 20 cm di diametro a sezione di spirale logaritmica) con l'apertura rivolta verso l'alto in cui vive un corpo molle con una grossa testa composta da occhi grandi, un rugoso mantello posto a protezione di metà capo e carnosi tentacoli intorno ad un becco simile a quello di un pappagallo, con cui l'animale rompe le corazze dei crostacei di cui si nutre. I tentacoli sono molto numerosi, e organizzati in diversi ordini o anelli concentrici attorno alla bocca dell'animale; la gran parte di questi tentacoli è fissata alla base ad una sorta di "fodero" da cui il nautilus può estenderli o ritrarli a piacimento. A differenza di quelli di seppie, calamari e polpi, i tentacoli del nautilus non hanno ventose, ma la loro superficie ruvida e irregolare permette comunque una presa molto salda su qualunque oggetto solido. La conchiglia ha una superficie liscia e bianca con screziature rosso arancio, è sottile e liscia, avvolta dorsalmente su uno stesso piano (avvolgimento esogastrico), il che tuttavia non implica una torsione dei visceri come nei gasteropodi. Altre specie presentano una conchiglia madreperlacea o di colore bianco brillante. Il nicchio è concamerato, presenta cioè un canale che collega i vari compartimenti e permette al gas azotato ivi contenuto di passare attraverso i setti trasversali che delimitano le camere, favorendo il galleggiamento dell'animale, nella sua tipica posizione verticale, tramite opportune regolazioni di pressione. I setti, inoltre, sostengono strutturalmente la conchiglia quando l'animale si immerge a grandi profondità ed è sottoposto a pressioni notevoli. Intervenendo sulle varie percentuali di liquido e gas nei vari setti, effettua una grande escursione batimetrica (di profondità) tra il giorno (dove si sposta a profondità di 500 metri) e la notte (dove si avvicina alla superficie dell'oceano). All'interno del nicchio sono presenti circa 34-36 zone divise da pareti di madreperla, chiamate setti, che aumentano di numero con l'aumentare dell'età: sono le camere che il corpo dell'animale occupa a mano a mano che aumenta di dimensione. Solo l'ultimo e più esterno dei setti è occupato costantemente dalle parti molli dell'organismo, dotato di circa 90 tentacoli privi di ventose, di un becco corneo, una radula ed un imbuto ottenuto dalla modificazione del tubo. La deambulazione è libera: si sposta espellendo con forza l'acqua dai sifoni del mantello, con una modalità però differente da quella degli altri cefalopodi: difatti in seppie e polpi il sifone è solo un tubo carnoso, e la spinta necessaria ad espellere l'acqua attraverso di esso è fornita dalla contrazione di tutto il mantello, che è fortemente muscolare. Al contrario, nel Nautilus il mantello è molto ridotto e senza muscoli, e la propulsione necessaria viene fornita dalla rapida contrazione del sifone dotato di potenti muscoli. L'emissione del getto d'acqua provoca una spinta da cui deriva il movimento retrogrado (a "marcia indietro") dell'animale, che permette anche rapidi cambiamenti di direzione. Proprio all'interno del sifone sono posizionate le branchie, che sono così sempre ben ossigenate dalla continua corrente d'acqua che scorre in esso. Un'altra differenza tra il Nautilus e gli altri molluschi cefalopodi è la sacca dell'inchiostro che, a causa delle suddette differenze nell'anatomia del mantello, non possiede ma che non potrebbe, comunque, utilizzare.

Diffusione

Sono diffusi in mare aperto, dalla superficie ad una profondità di 500 metri, principalmente nell'Oceano Pacifico occidentale (soprattutto dalle Isole Figi alla Nuova Guinea) e nell'Oceano Indiano.

Bibliografia

–Peter Douglas Ward - In Search of Nautilus, Simon and Schuster, 1988.